Continuando il discorso iniziato nell’articolo precedente sul minimalismo digitale, ci stiamo avvicinando ad una filosofia sempre più importante nel panorama tech attuale.
Senza rendercene conto, ci stiamo facendo avvolgere progressivamente da un alone di processi che NON sono necessari nelle nostre vite. Addirittura ne sono ormai diventati parte integrante se non addirittura prevalente.
Il famoso industrial designer Dieter Rams, qualche anno fa è stato scherzosamente vittima di un’aggiornamento satirico dei suoi “principi del buon design” come vediamo nel post Twitter qui sotto. Ovviamente il tema è oggi ancora più attuale.
Leggendolo superficialmente fa anche sorridere, ma il messaggio dietro è più forte e profondo. Quindi di cosa si parla in effetti?
Parliamo di numeri
- Nella finestra temporale che va dal 2013 al 2017, l’uso di media digitali è aumentato di più del 40% (per non parlare dei dati che sicuramente schizzeranno alle stelle con la quarantena che stiamo vivendo).
- l’uso degli smartphones è raddoppiato negli ultimi 3 anni
- su uno dei suo articoli “The Economist” ha scritto “Facebook, la droga che crea più dipendenza al mondo”
- In questi giorni di quarantena la persona media spende 4 ore e 30 in media al giorno sullo smartphone
- uno smartphone viene sbloccato in media 90/100 volte al giorno
- Alcune persone arrivano a toccare/tappare/swipare il proprio smartphone addirittura 5,400 volte in un singolo giorno
Non c’è bisogno di sottolineare i danni che tutto questo comporta sul piano della nostra salute fisica e mentale.
Le piattaforme social, creano nell’utente la necessità di approvazione e lo portano solamente a sentirsi appagato stando sulla piattaforma.
“Elman” ha paragonato l’industria Tech ad una grande società di tabacco, a prima che fosse stabilito che le sigarette portassero al cancro. “Pronti a dare al cliente più di quello che volevano, e allo stesso tempo infliggendo danni collaterali alle loro vite”.
3 modi semplici per ridurre il disordine
1. Disattivare le notifiche sonore – Provate a farlo per tutto, eccetto chiamate e messaggi. Solo questo vedrete che inciderà moltissimo sulla vostra concentrazione, andando ad interrompere molto meno quello che state facendo. In un recente studio, si è visto che si arrivano ad impiegare fino a 25 minuti per tornare concentrati su un’attività dopo che la si è interrotta.
2. Togliere la sottoscrizione a più mails e newsletters possibili – La cartella della posta ricevuta, è molto più gestibile quando arrivano solo le mail che ci interessano.
3. Quando non funziona nulla, CANCELLATE – Cancellate tutto quello che vi porta a distrazioni inutili, togliete i likes a tutte quelle pagine Facebook che vi distraggono, cancellate tutte le Apps che non portano nessun beneficio o produttività alla vostra giornata. In parole povere, salvatevi dal vostro stesso spirito procrastinatore. Quante app riuscite a cancellare?
Nell’articolo precedente vi ho invitato ad andare a conoscere Matt D’avella, oggi invece vi invito ad andare a seguire Francesco Sgnaolin. Un portavoce in Italia di questo “modus operandi” nella vita tecnologica, ecco uno dei suoi ultimi video che trattano l’argomento.
Anche per oggi abbiamo finito, ma nel prossimo articolo continueremo a spulciare nel dettaglio altri modi per allontanarci da una vita “assorbita” dalla tecnologia nel modo scorretto. A presto e mi raccomando, adesso siate più MINIMAL!