La scena tech oggi è stata sicuramente rubata da Netflix e dalla sua decisione di non fornire più la possibilità di usufruire del periodo di prova prima di proseguire con l’abbonamento. Il web si è schierato immediatamente. Contribuiamo anche noi con le nostre solite considerazioni quotidiane!
Il mondo dello streaming è stato in grado di rivoluzionare il nostro modo di usufruire dei servizi web, di qualsiasi natura essi siano. Dentro c’è di tutto, la musica che ascoltiamo tutti i giorni, i film e le serie che amiamo, i nostri videogame ed anche lo sport. Ma come è possibile che un mondo così variegato e pieno di possibilità venga maltrattato ed abusato dagli stessi utenti? Esatto perché il mondo dello streaming non è mai riuscito a staccarsi dalla sua prima incarnazione. Quella dell’illegalità e delle “furbizie”
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La prima repubblica dello streaming, termine rubato dalla politica ma che rende l’idea, sembrava un far west senza sceriffo. Siti di host dai quali si poteva scaricare qualsiasi file senza controllo, domini pirata dai quali si potevano guardare eventi live in diretta e molto altro. Il tutto senza un minimo controllo e verifica da parte delle autorità competenti. Il periodo di illegalità è stato fertile e duraturo per gli utenti, con conseguente incapacità di far sviluppare un pensiero critico al riguardo. Il tutto fino all’arrivo della seconda era dello streaming.
La seconda vita dello streaming nasce infatti non tanto dal controllo maggiore da parte degli organi competenti, ma dalla ascesa di siti a pagamento in grado di offrire un ventaglio di offerte vasto e vario, con standard di qualità elevatissimi. Netflix, Sky, Spotify sono solo alcuni nomi artefici del cambiamento. Fornitori di streaming con prezzi “popolari” e con contratti senza vincoli spaventosi per gli utenti,sono stati in grado di aumentare la coscienza critica degli utenti.
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Ma non sempre tutto va come da piano. E le brutte abitudini sono sempre dure a morire. Capita allora che alcuni cerchino sempre un modo di poter aggirare il sistema. Creando molteplici account per sfruttare all’infinito le prove che i siti mettono a disposizione, creando fini metodi di pagamento e dio sa solo cosa altro. Con conseguenti effetti negativi per tutti. Perche voglio credere che ormai tutti sappiano cosa sia netflix per esempio, ma togliere la possibilità di testare un servizio a possibili clienti con “buone intenzioni” non la trovo una cosa corretta. Probabilmente dovremmo solo capire che, anche in assenza di oggetti fisici, si tratta pur sempre di furti e di un reato…
E voi cosa ne pensate? Siete abbonati ai servizi streaming online? Fateci sapere la vostra nei commenti