Garmin poche ore fa ha rilasciato una nuova applicazione dal nome Face-It che permette di personalizzare i suoi smartwatch di ultima generazione. Gli smartwatch e wristband della casa svizzera ultimamente stanno diventando sempre più comuni sui nostri polsi sia per le loro features sia per il loro design. Quest’app è rivolta agli utenti che vogliono customizzare il proprio smartwatch, ed è disponibile sia per dispositivi Android che per iOS. Prima di lasciarvi il comunicato con tutte le informazioni vi alleghiamo alcuni screenshot dell’applicazione.
Personalizzare lo “sfondo” del proprio smartphone è diventata prassi comune e da oggi, con la stessa facilità, è possibile modificare e adattare anche il display degli smartwatch Garmin di ultima generazione.
La soluzione si chiama Face-It, l’innovativa app che consente di ‘customizzare’ il display degli smartwatch Garmin installando una qualsiasi immagine fotografica presa dallo smartphone. Il processo da seguire è estremamente facile ed è necessario avere l’app Garmin Connect Mobile installata sul proprio smartphone: i possessori di una device Garmin possono fare il download della app gratuita digitando “Garmin Face-It” da App Store oppure Google Play sul proprio smartphone e successivamente selezionare un’immagine dalla gallery di fotografie e lo stile del quadrante.
Una volta scelta l’abbinata tra foto e ‘clock style’ si può inviare al proprio sportwatch e il gioco è fatto. La app Face-It può creare interfacce personalizzate per i seguenti strumenti wearable di casa Garmin: fēnix 3, fēnix 3 HR, vívoactive and vívoactive HR, Forerunner 230, Forerunner 235, Forerunner 630, Forerunner 735XT, Forerunner 920XT, D2 Bravo, D2 Bravo Titanium, epix, quatix 3 e tactix Bravo.
Il nuovo annuncio si colloca nel piano di sviluppo che Garmin ha avviato per promuovere uno stile di vita salutare e sempre più attraente: dal runner al ciclista, passando per chi vuole semplicemente avere una vita attiva, Garmin offre una soluzione per raggiungere i propri obiettivi di benessere fisico.
