Dopo la “bomba” sganciata nella notte prontamente riportata dal web e il seguente aggiornamento con il primo conteggio dei danni, eccoci con il terzo capitolo della guerra Huawei – Stati Uniti. Non ha infatti tardato ad arrivare la risposta ufficiale, seppur non conclusiva ovviamente, del colosso tech che prova così a rimettere ordine nello scacchiere. Il gioco di potere sta infatti continuando e questo non è che soltanto l’inizio!
LA RISPOSTA UFFICIALE
Una risposta, immagine a seguire, che non risolve tutti i dubbi ma che non può che essere letta come una prova di forza da parte di Huawei. Un comunicato nel quale viene riportata la forza del brand e l’assolutà fermezza nel voler proseguire con quanto di buono fatto nel settore tecnologico mondiale. E dal quale traspare la prontezza da parte dei vertici dell’azienda nel dimostrarsi potenzialmente liberi e autonomi nella gestione dei propri prodotti consumer.
HUAWEI OS
Fra le righe infatti non notiamo nessun riferimento diretto a Google ne ad Andoid, con un senso di unità aziendale incredibile che vuole portare l’attenzione del lettore alla forza personale del gruppo Huawei. Sicurezza su aggiornamenti e supporto dei device già in commercio cosi’ come forza nel essere certi della programmazione futura. Programmazione che potrebbe prevedere l’assoluta indipendenza digitale e software. Con buona pace di Google e degli americani . . .
MA l’HARDWARE?
Non dimentichiamoci del ruolo che ha la Cina nello scacchiere globale per quanto riguarda il settore tecnologico. Huawei saprà destreggiarsi per quanto riguarda i blocchi extra confine che cercheranno di rendere più complicato l’approvvigionamento delle componentistiche. Il governo cinese giocherà un ruolo fondamentale nella partita, con una risposta in merito da parte delle isitutizioni cinesi che penso sia il prossimo step della vicenda.