Instagram ha condizionato la mia fotografia. Sto scorrendo annoiato su un treno Roma – Firenze la mia cartella foto dello smartphone e sto notando una cosa alquanto bizzarra, ho tantissime foto verticali. L’ho rinominata la “sindrome da Instagram Stories”.Se devo tirare fuori il telefono e scattare così senza ragionare troppo 9 volte su 10 la scatterò in verticale, che sia ad un paesaggio o che sia ad un piatto al ristorante io la scatto in verticale. Questo mi ha fatto riflettere su quanto un social o più specificatamente un app ci ha e mi ha condizionato il mio approccio ai ricordi digitali.
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Ho fatto caso a quante persone accanto a me utilizzino lo smartphone in verticale nel momento di immortalare un evento, quando ricordo benissimo che prima delle “stories” la foto era in landscape a prescindere. Ovvio qui non sto soffermandomi su alcuni tipi di foto come i ritratti dove è scontato e quasi obbligatorio una forma verticale. Ma questo riflesso muscolare ormai avviene in modo naturale, forzato anche dalla miriade di applicazioni che permettono di rendere unica e accattivante la nostra storia. Instagram ci ha condizionato, non possiamo negare che è il social del momento con 1bilione di utenze al mese è senza ombra di dubbio un accentratore dei nostri ricordi quotidiani. Penso che sia però giusto forzarci nello scattare in verticale solo quando serve o quando ho voglia di rendere quel momento perfetto per i social. Parlando di applicazioni collegate a Instagram non possono non mettervene alcune che io uso quotidianamente, come DarkRoom, Canva, Adobe Rush o la più completa LumaFusion. Voi avete qualche app da consigliarmi? E sopratutto avete notato anche voi questo cambiamento nelle vostre fotografie?, Parliamone nel box dei commenti.