Bentornati nella mia rubrica fotografia, dopo qualche settimana dedicata ad argomenti extra che potete trovare qui e qui. Oggi finalmente torniamo a parlare di concretamente di fotografia e partiamo proprio dai suoi fondamentali. Dopo aver visto le focali ed i tipi di macchine fotografiche in commercio è tempo di parlare della tecnica fotografica.
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Iniziamo il discorso con il – TEMPO DI ESPOSIZIONE – chiamato anche tempo di scatto o velocità di otturazione. In fotografia è semplicemente il tempo durante il quale l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto e così facendo permette alla luce di colpire la pellicola (nelle macchine a pellicola) o il sensore nel caso di macchine digitali.
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Tralasciando il fatto che noi possiamo lavorare in priorità di tempi o di diaframma bisogna sapere che insieme al diaframma il tempo di scatto permette di regolare in maniera fine la giusta quantità per ottenere una foto bene esposta. Quindi non troppo bruciata ma neanche troppo scura.
Il tempo di esposizione si misura in secondi. Sullo schermo della vostra fotocamera vedrete comparire un numerino , es. 25, questo sta a significare che il tempo di scatto sarà 1/25 di secondo o 30 sta per 1/30 di secondo. Questo parametro ovviamente è scelto in base al tipo di fotografia che si sta facendo, dall’ISO da noi impostata e non per ultimo dal diaframma. Come detto all’inizio potremmo lavorare anche in priorità di tempi così facendo la macchina imposterà in modo automatico ISO e diaframma in funzione del tempo di scatto da noi scelto. Questa funzione è molto comoda per esempio quando si vuole fare della street photography o in ambito sportivo. Prima però di usare questi “automatismi” io vi consiglio di prendere confidenza con tutti i tecnicismi e impostare la macchina su M che sta per manuale, dove saremo noi stessi a decidere tempi di scatto, apertura e ISO.
Ora vi do due indicazioni a grandi linee che sono frutto della mia esperienza sul campo. Se usate dei tempi molto lunghi c’é rischio che la foto vi venga “mossa” questo è dovuto anche al fatto che state scattando a mano libera senza un cavalletto. Può sembrare assurdo ma anche il vostro respiro a determinati tempi di scatto possono creare del fastidioso micro-mosso che sul display della vostra camera non riuscite a cogliere ma che poi noterete (e maledirete) in post-produzione sul monitor del computer.
Quindi campiamo bene che sotto alcuni tempi è difficile scattare a mano libera e conviene sempre usare un cavalletto. Addirittura io consiglio di impostare un ritardo da quando si prende il pulsate di scatto a quando effettivamente la macchina scatta. Così facendo si eviterà il micro-mosso indotto dal tocco della nostra mano sulla camera. Di solito c’é una regola non scritta per cui il tempo è in funzione della focale utilizzata. Per farvi capire se io sto scattando con un 25mm non potrà mai scendere sotto l’1/25 esimo ma bensì rimarrò o su un tempo simile o superiore per evitare il micro-mosso, es. 1/30 di secondo.
Ci sono però casi in cui tempi lunghi sono molto validi come per enfatizzare il movimento dell’acqua (effetto seta con tempi molto lunghi si parla di decine di secondi) oppure per rendere il movimento del nostro soggetto più morbido.
Tempi troppo veloci possono creare dei problemi, il più grande è che di luce ne passa poca, l’otturatore si apre e si chiude molto velocemente. Questo farà si che dovremmo o aprire di più il diaframma o impostare una sensibilità ISO maggiore con il rischio però di creare della grana se la nostra fotocamera non regge molto bene gli alti ISO.