Tanti ne hanno già parlato, sia nel bene che nel male. Ora sono 10 giorni che utilizzo Pixel 2 XL come dispositivo principale ed è giunta l’ora di dire la mia in questa recensione.
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Design e Materiali
Dopo l’assenza dei primi Pixel dal mercato italiano, in questo 2017, Google ha deciso di approdare nel nostro paese con la sola variante XL. Come dice il nome, trattasi della variante più generosa nelle dimensioni, ma anche l’unica delle due di quest’anno ad avere il display in 18:9 e quindi delle cornici più ridotte. Per le dimensioni, questo Pixel 2 XL può essere paragonato ad un LG V30 o a un Galaxy S8+, ma il citato formato del display ha permesso di mantenere contenuta la larghezza, giovandone in maneggevolezza. Il peso è di 175g che, rapportati alla stazza, lo fanno sembrare quasi leggero.
Il corpo è interamente realizzato in alluminio, fatta eccezione per l’inserto in vetro nella parte superiore, caratteristica proprio dei Pixel. La finitura della verniciatura fa sì che la cover guadagni notevolmente in termini di grip, che normalmente l’alluminio non ha. Di contro, la sensazione è però quasi di una cover in plastica invece che di metallo. Molto apprezzato però il fatto che la fotocamera non sporga. Secondo me è meglio 0,1-0,2 mm di spessore in più, ma mantenere la fotocamera a filo della scocca. Oltre alla citata fotocamera, sul retro è presente solamente il flash LED e il lettore di impronte digitali.
Sul lato destro il bilanciere del volume e il tasto accensione che, nella colorazione “panda” è di un vivace color arancione. Il lato opposto mostra solamente il carrello della nano SIM. Sopra solo il microfono e sotto la USB type-C. Si, da quest’anno niente Jack anche per il Pixel, ma finalmente è impermeabile (IP68).
Il lettore delle impronte è al posto giusto
Nonostante le dimensioni, il lettore di impronte digitali è nella posizione corretta. Si raggiunge facilmente e risulta decisamente preciso e rapido. Sblocca in un “amen” e non sbaglia mai.
Sul fronte, l’enorme pannello di vetro Gorilla Glass 5 propone una finitura curvata su tutti i bordi, che non risulta però omogenea nell’innestarsi nella cover. Un piccolo scalino c’è, ma non da fastidio. Nella parte alta si possono trovare tutti i sensori, la fotocamera frontale e l’altoparlante di chiamata, mentre in quella inferiore il secondo altoparlante che, assieme a quello di chiamata compone una dotazione stereo per l’audio di sistema e multimediale.
Un display che ha fatto discutere
Il display è un P-OLED da 6” UHD prodotto da LG, che ha fatto discutere per settimane. Il primo motivo è stata la resa dei colori. La scelta di Google è stata di tarare i colori com sRGB, offrendo una resa più “reale” di questi, ma vanificando il classico effetto WOW degli OLED. Situazione risolta con un update che ha introdotto il profilo “colori intensi” per riportare la classica saturazione a cui da anni Samsung ci ha abituato. L’errore era stato nel non offrire questa scelta fin da subito. Il secondo è il fatto che inclinando il display, i colori virino all’azzurro. Questa è una caratteristica degli OLED, che su questo device risulta però più accentuata. Si tratta sicuramente di un difetto, ma a mio avviso nulla di trascendentale. Dopo le prime ore, mi sono praticamente dimenticato di questo difetto: non mi limitava nel godere di questo dispositivo e non ci facevo più alcun caso. Secondo me al netto che si tratta di un difetto comunque oggettivo, abbiamo assistito ad un accanimento forse eccessivo.
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Al netto di tutto, il display mi sembra ottimo. Personalmente preferisco il profilo saturato e la resa è veramente buona. Colori brillanti, molto luminosi e ben contrastati. Non serve inoltre ricordare che essendo un OLED i neri sono assoluti. La luminosità è buona, come anche la gestione automatica di questa, che permette una buona leggibilità anche sotto la luce diretta del sole.
Si, ci sarebbe anche la questione del burn-in che molti segnalano molto anticipata per quelli che sono gli standard degli OLED. Non essendo un problema da me riscontrato, non mi sembra il caso di parlarne.
Hardware da TOP Gamma
Dal punto di vista hardware, non è niente di innovativo, ma rispecchia a pieno il concetto di TOP gamma 2017. Troviamo infatti il processore Qualcomm Snapdragon 835, con 4GB di RAM e 64GB di memoria interna non espandibile. La versione da 128GB non arriverà da noi, ma è importante l’archiviazione illimitata su Google Foto per i possessori di Pixel, anche in qualità massima. La batteria è da 3520mAh. La fotocamera posteriore è singola e da 12.2MP, con apertura f/1.8 e OIS. La frontale è invece da 8MP e apertura solamente f/2.4. Lato connettività il prodotto è ovviamente LTE, con Wi-Fi dual-band e Bluetooth 5.0. Ovviamente presente NFC.
Software “Made by Google”
Dal punto di vista software, Pixel 2 XL offre Android 8 Oreo nudo e crudo, come Google l’ha pensato. Tutti i servizi di base sono rimandati ai programmi Google e quindi al primo avvio l’incubo dei doppioni di app è solo un lontano ricordo, ma soprattutto patch di sicurezza sempre aggiornate. Veramente belli, ma decisamente non fondamentali sono sicuramente gli sfondi animati, esclusiva dei Pixel. Molto comodo invece è il display always on che, oltre a data e ora, mostra le icone delle app con notifiche, oltre a una breve preview delle nuove notifiche quando arrivano. Notifiche decisamente ben integrate anche con la visualizzazione pop-up direttamente tenendo premuto sull’icona dell’applicazione. Come era anche su S8, molto performante lo sblocco con il volto, anche se distante anni luce dal Face ID do iPhone X.
Novità per il mondo Google, importata da HTC è sicuramente la funzione Squeeze. Settabile su varie intensità, questa permette di rilevare quando si “spreme” il device, in modo da andare ad attivare direttamente l’Assistente Google. Quest’ultimo, funziona bene e capisce facilmente i comandi. Dal punto di vista dell’interazione rimane però ancora un Google Now, un po’ più sofisticato. In inglese si può conversare un po’ di più in modo colloquiale, mentre in Italiano al momento è ancora un po’ macchinoso. Ben realizzata e funzionale è invece il riconoscimento di foto e immagini, denominato Google Lens. Basta scattare, andare sull’immagine e premere il tasto dedicato. La stessa cosa anche direttamente da Google Foto.
Performance degne di nota
Dal punto di vista delle performance non c’è nulla da dire. Da tempo non godevo di uno smartphone così fluido e reattivo. Da quando l’ho avviato la prima volta non ho mai riscontrato un rallentamento, un lag o un Force Close. A mio avviso, se lo si confronta con altri dispositivi TOP, si può affermare che non servono più di 4GB di RAM se l’ottimizzazione del software è fatta direttamente da Google. Questo dà veramente una marcia in più al device. Il multi windows è gestito alla perfezione senza alcun tipo di incertezza e la navigazione con Chrome è sempre stabile e senza intoppi.
Come per tutti i TOP gamma, l’esperienza di gaming è ottima, ma avere un doppio speaker frontale è sicuramente qualcosa che rende l’esperienza ancor più immersiva. Questo ha infatti un buon livello di volume e, nonostante si tratti di uno smartphone, non manca troppo di bassi.
Ottima autonomia
L’ottimizzazione hardware-software fa sicuramente da padrona anche per quanto riguarda l’autonomia. Anche stressandolo molto, facendo le varie prove, molti scatti, gaming, video su youtube, oltre a tutte le mail e i servizi di messaggistica, ho sempre fatto fatica ad arrivare a serata inoltrata con meno del 25% di batteria. La giornata quindi si copre sempre e, con un utilizzo light, la giornata e mezza è alla portata di tutti. Mediamente sono sempre riuscito ad arrivare a sera con almeno 4 ore di schermo attivo.
Fotocamera singola che vale per due
Se l’assenza della dual camera può far pensare ad una mancanza, bisogna fare onore al comparto fotografico di questo Pixel 2 XL. Gli scatti in condizione di luce ottimale sono ricchi di dettagli, ben contrastati e con un buon bilanciamento dei colori. Nonostante l’apertura sia solamente f/1.8, anche gli scatti notturni sono decisamente buoni. Questo principalmente merito dell’ottimo software di gestione della fotocamera. Software che permette inoltre di ottenere con entrambe le fotocamere degli scatti con effetto bokeh applicato in post-produzione, da fare invidia a molti competitor con dual-camera.
I video, registrati al massimo in 4K 30fps, sono ottimi dal punto di vista della nitidezza e dei colori, ma il punto forte è la stabilizzazione. Il connubio tra OIS e EIS permette di ottenere un risultato che difficilmente ho riscontrato in altri smartphone. Per quanto riguarda invece l’applicazione, questa risulta molto semplice. Oltre alla citata modalità ritratto, sono presenti i classici Panorama, Photo Sphere e Slow Motion fino a 240fps. Molto carina inoltre la possibilità di registrare piccoli video ogni volta che si scatta una foto. Si chiama “Movimento” e offre un risultato molto simile al concetto di Live Photo.
Non lo nascondo: Pixel 2 XL mi è veramente piaciuto!
A mio avviso Pixel 2 XL è la massima espressione di quanto Android possa performare, abbinato a delle feature di massimo livello. Oltre alla performance di sistema, la fotocamera è infatti tra le migliori che abbia visto e la migliore che ho usato direttamente. L’autonomia è ottima e, al netto del virare all’azzurro prima degli altri, il display mi piace. Inoltre, la massima ottimizzazione software e integrazione con i servizi Google, rendono questo Pixel 2 XL la vera controparte Android del tanto citato connubio hardware-software di iPhone. Ovviamente non è piccolo e neppure economico. E’ sicuramente esagerato che questo dispositivo costi 989€, ma allo stesso tempo non lo è, dato che il prezzo è allineato con gli altri smartphone di grosso taglio dei Big Player consolidati in occidente. Google si è semplicemente conformata.
Concludendo, parlando da Apple lover appena tornato stabilmente ad Android, questo è lo Smartphone Android… scritto con le iniziali maiuscole.