Carissimi lettori di Spazio iTech, eccoci con il quarto appuntamento della nostra rubrica settimanale dedicata al cinema e alle serie TV. Una rubrica che potremo definire una sorta di “consiglione prae-cinema ” e che ogni sabato alle 19.00 troverete sulle pagine di Spazio iTech. Prima di iniziare la nostra analisi vi invito a commentare questo articolo con il titolo dell’ultimo film visto al cinema. Il terzo film che finisce sotto la nostra lente d’ingrandimento è…? Ore 15:17 – Attacco al treno di Clint Eastwood.
[su_box title=”ORE 15:17 – ATTACCO AL TRENO – INFO BOX” style=”glass” box_color=”#1a2231″]Anno – 2018
Genere – Action/Drammatico
Regia – Clint Eastwood
Data di pubblicazione – 8 Febbraio 2018
Protagonisti – Anthony Sadler, Alek Skarlatos, Spencer Stone, Jenna Fischer, Judy Greer [/su_box]
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Trama Ore 15:17 – Attacco al treno
Ore 15.17 – Attacco al Treno ripercorre le vite di tre ragazzi di Sacramento, dai problemi dell’infanzia fino al famoso attacco richiamato anche nel titolo. Un’ amicizia davvero forte quella dei tre ragazzi, la quale ha consentito loro di intervenire con coraggio – fidandosi ad occhi chiusi di loro stessi – e di salvare le vite di oltre 500 passeggeri. Lo stretto rapporto dei tre continuerà ad esistere anche dopo questo episodio ed insieme si ritroveranno davanti al Presidente della Repubblica, per ricevere la legione d’onore.
Ore 15:17 – Attacco al treno – il NO Action di Eastwood
Con questo film Clint Eastwood racconta l’attacco al treno per mezzo di un miliziano dell’ISIS del 21 agosto del 2015 e la storia di tre ragazzi di Sacramento che evitano una strage di innocenti sul treno diretto a Parigi da Amsterdam. Eastwood questo film lo fa basandosi sul libro, pubblicato dai tre ragazzi e con l’interpretazione dei veri protagonisti. Una scelta alquanto avventata visto il risultato tutt’altro che perfetto. Eh forse da Clint Eastwood ci si aspetta qualcosa di più se lo identifichiamo come il padre di American Sniper e Lettere da Iwo Jima. Quest’ultimo rievocato in questo film con una locandina nella stanzetta di Spencer.
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Dalla locandina al trailer lo spettatore è stato impressionato positivamente ed è per questo che molti sono accorsi al cinema, ma quelle premesse si sono rivelate soltanto “fumo”. Una vera delusione ed alcuni dei presenti nella platea hanno apertamente dichiarato che con quei 7.50€ avrebbero preferito spenderli per una pizza, per una birra o per altro.
Sinceramente mi aspettavo ben altro non 92 minuti di monotonia e 2 minuti di azione neanche spettacolare. La mia decisione di recarmi al cinema per vedere questo film era scaturita proprio perchè mi aspettavo un film d’azione. Un film che in realtà si è rivelato un documentario piatto, fatto di un insieme di scene senza alcun senso o legame tanto per allungare il brodo e di dialoghi alquanto fantastici. Un film che ti insegna che a “Venezia tre gelati costano 10€” e che se vai in Italia non puoi non mangiare la pizza di Venezia. Forse aveva più senso intitolarlo “Tre ragazzi ed un selfie stick” visto l’andamento superficiale dell’evoluzione del racconto. Avrei preferito sicuramente un taglio diverso non cosi piatto e superficiale. L’intento è apprezzabile ma non puoi basarmi una storia sul 2% di scena principale e 98% su fatti di contorno. Lo spettatore si annoia.