Microsoft Band cesserà di esistere il 31 maggio per volere della stessa casa di Redmond. Il wearable di casa Microsoft era arrivato sul mercato nel 2014 come compagno ideale di ogni Lumia presente sul mercato.
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Sicuramente nel vostro pellegrinaggio nel tech l’avrete sicuramente visto, e vi sarà rimasto impresso sopratutto per il fatto che andava indossato con lo schermo rivolto verso il basso una cosa inusuale e che mi ricorda il modo in cui mia zia portava l’orologio. Microsoft però non ha secondo me creduto nel prodotto che aveva partorito, figlio di una necessità e non di un volere più profondo. La necessità è stata dettata dal fatto che il mercato iniziava ad essere predominio di brand come Fitbit, Garmin e Apple e Microsoft non poteva non presentare il proprio wear. La cosa più sbagliata che c’è in questo mondo è il dover far le cose solo per la necessità di buttare fuori qualcosa, solo per dire «anche io ci sono», questa è la prima causa di un fallimento. Mettiamoci anche il fatto che il supporto ad altri SO è arrivato tardi come una companion app decente (anche sotto Windows Phone era terribile non permetteva l’integrazione con niente inizialmente), anche se le carte in regola per far bene c’erano tutte. Il primo modello già era dotato di un hardware di tutto rispetto: display AMOLED, sensore HR, GPS, UV sensor, Bluetooth 4.0 Low Energy e con la possibilità di di utilizzarlo anche sotto l’acqua. Microsoft ci ha abituati in maniera negativa a questi fallimenti e di certo il band non sarà da meno, spero solo che se dovesse rinascere possa farlo in maniera più strutturata meno frettolosa e sopratutto con una roadmap ben delineata. Per tutti coloro che ne hanno una nel cassetto io invito a tenerla, sarà stato un fallimento, ma un fallimento che ha un suo fascino.