Mars Earbuds lancia la sfida alle Google Pixel Buds

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Tutti compreso me hanno ammirato la presentazione delle Google Pixel Buds con grande stupore. Non tanto il loro voler andare ad essere l’alternativa alle Apple AirPods per il mondo Android, ma per la loro capacità di poter effettuare una traduzione istantanea di un altra lingua.
Reputo che il futuro sia questo e viaggiando molto posso affermarlo con certezza che dispositivi del genere faciliterebbero e non di poco il tutto. Ritornando all’articolo le Google Pixel Buds non sono le uniche ad avere questa funzione, ma bensì la ritroviamo anche nelle Bragi Dash Pro e sopratutto nelle Mars.

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La differenza alle altre sopra citate è che quest’ultime permettono di consegnare un auricolare al tuo interlocutore e iniziare una conversazione in due lingue diverse. Ognuno avendo un auricolare potrà sentire la risposta tradotta nella sua lingua madre e rispondere di conseguenza. Il processo è eseguito interamente in cloud, lo smartphone fa da tramite ma se una delle due lingue durante la conversazione è impostata sul telefonino all’ora non sarà neanche necessario tirare fuori lo smartphone.


 
Per ora gli auricolari supportano solo quattro lingue: inglese, coreano, cinese,e giapponese. L’azienda sta cercando di ampliare l’AI delle proprie cuffie attingendo all’enorme background di Siri e Google Assistant così da riuscire ad avere una maggior comprensione e velocità di risposta. L’autonomia è garantita a detta dell’azienda per circa un’ora e mezza in chiamata. Un ulteriore vantaggio sta nel fatto che a differenza della Buds di Google che funzionano solo con dispositivi Pixel, esse possono essere usate sia con dispositivi Android che con dispositivi iOS. Per ora il prezzo non si sa ancora ma la commercializzazione è fissata per estate 2018, non resta che attendere.

Scrivere la biografia è la cosa che mi spaventa di più, ma proviamoci. Sono un viaggiatore incallito appena ho un momento prendo e scappo via, porto sempre con me una fotocamera e una lente super wide magari anche fish-eye. Quando vedete il mio nome significa che si sta parlando di wearable, fotografia, Linux o di tastiere meccaniche, che acquisto in maniera compulsiva. Profondo sostenitore che i switch migliori non esistono vago per il web alla ricerca di nuovi mondi inesplorati [click].