Jawbone non è morta cerca partner per un ritorno ed intanto tiene vivo il servizio di sincronizzazione

Jawbone

Jawbone è stata per anni una realtà nel panorama fitness tracker. Se non ricordo male è stata anche la prima a crederci in questo mercato proponendo il suo primo band chiamato UP. Purtroppo però come sappiamo la realtà Jawbone è morta, ma quello che non molti sanno che la società mantiene ancora vivo il servizio di sincronizzazione con i dispositivi UP in giro per il mondo, e anzi sta pensando di trasferire Health Hub il servizio che gestisce tutto l’hardware Jawbone nel prossimo futuro, per garantire ancora copertura ai suoi clienti.

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Molti clienti si sono lamentati durante l’anno del fatto che il servizio andava molto a rilento, spesso non si riusciva a sincronizzare i dati dei propri tracker con l’applicazione o la companion app installata sul nostro smartphone non riusciva a comunicare con i server dell’azienda. L’azienda però ha subito prontamente dichiarato che non ci saranno perdite dei dati e che il tutto rientrerà nella normalità a breve. Jawbone è ormai alle spalle, tutti i suoi dipendenti sono passati alla divisione Health che si concentra sulla produzione di tecnologia medica come lo stesso CEO Hosain Rahman. Questo però non  ha distolto l’attenzione del team a mantenere viva ancora la raccolta e sincronizzazione dei dati per i clienti, tanto da far sperare in un possibile ritorno in futuro anche grazie a qualche partnership.

Scrivere la biografia è la cosa che mi spaventa di più, ma proviamoci. Sono un viaggiatore incallito appena ho un momento prendo e scappo via, porto sempre con me una fotocamera e una lente super wide magari anche fish-eye. Quando vedete il mio nome significa che si sta parlando di wearable, fotografia, Linux o di tastiere meccaniche, che acquisto in maniera compulsiva. Profondo sostenitore che i switch migliori non esistono vago per il web alla ricerca di nuovi mondi inesplorati [click].