Google I/O: ecco le novità principali

Tra l’8 e il 10 di questo mese si è tenuto a Mountain View il Google I/O, festival nel quale Google riporta annualmente tutte le sue novità in ambito development.

Quest’anno l’evento si è concentrato principalmente su 3 punti chiave: Android P, guida autonoma, e Duplex.

Ma procediamo con ordine ed analizziamo le novità una alla volta:

Android P

Viene descritto da due parole chiave: intelligenza e semplicità.

Intelligenza: è stata presentata una nuova funzione chiamata “batteria adattiva”, la quale capirà in automatico attraverso l’utilizzo dell’IA le applicazioni che vengono usate di frequente, e quelle che invece sono utilizzate soltanto raramente, evitando di utilizzare risorse energetiche per queste ultime.

Attraverso questa tecnologia Google calcola che si ridurrà del 30% l’utilizzo della CPU dei nostri device, e questo ovviamente porterà ad un cospicuo risparmio di batteria.

Anche l’interfaccia utente é stata toccata dal machine learning, infatti la prima riga del launcher verrà occupata dalle “app suggerite” ovvero quelle che il sistema riconosce come utili in un determinato momento, o in un determinato luogo.

Semplicità: L’interfaccia utente è stata radicalmente cambiata rispetto alle vecchie versioni di Android, permettendo una maggiore facilità di utilizzo.

Un nuovo sistema di gesture ci permetterà di accedere al launcher delle applicazioni anche se ci troviamo già all’interno di un’app, inoltre si potrà utilizzare la selezione testo smart, per esempio da una pagina web, direttamente dal multitasking e senza dover ritornare sulla pagina stessa.

Guida autonoma

A questo proposito ha parlato John Krafcik, CEO della prima azienda ad avere macchine completamente a guida autonoma su strade pubbliche: Waymo.

I primi esperimenti si stanno svolgendo in Arizona, dove le persone ricevono “passaggi” gratuiti dalle auto guidate autonomamente in cambio di feedback.

Il sistema di guida autonoma si basa su intelligenza artificiale creata da Google, la quale ha il compito di riconoscere gli oggetti intorno a se e prevedere i loro eventuali movimenti.

Attraverso l’utilizzo combinato di telecamere, laser e radar posti sul veicolo, l’IA è in grado di riconoscere la forma, la distanza e l’eventuale velocità degli oggetti attorno al veicolo.

I veicoli di Waymo utilizzano algoritmi di machine learning, ovvero autoapprendimento: l’auto impara infatti a mano a mano che guadagna esperienza, e per dare un’idea su quanto queste auto abbiano viaggiato per acquisirne, vi basti pensare che hanno viaggiato fino ad oggi per circa 9.656.064km, permettendo al sistema di avere milioni di interazioni con condizioni meteo avverse, pedoni, automobilisti che non rispettano il regolamento stradale, ecc.

Duplex

Forse la cosa che ha colpito di più di questo evento è stata quando Sundar Pichai ha mostrato come Google Assistant sia ora in grado di effettuare telefonate in modo completamente autonomo, ad esempio per prenotare un tavolo al ristorante, o per prenotare una seduta dal parrucchiere sempre attraverso l’utilizzo di machine learning, e di una tecnologia proprietaria chiamata Duplex.

Qui si apre anche una questione morale: la persona dall’altra parte dovrebbe essere al corrente del fatto che non stia parlando con una persona?

E voi cosa ne pensate delle novità presentate a questo evento?

Ritenete che la guida autonoma sia una tecnologia sicura, o ritenete che non sia ancora affidabile?

E che posizione prendete nella questione Duplex? Come vi sentireste se al posto di discutere con un umano parlaste con una macchina?

Fatecelo sapere con un commento.