Atari VCS riceve un upgrade a 8GB di RAM dopo aver riscosso del malumore sul presunto lancio con 4GB di RAM. Questo boost di memoria però non deve farci penare che la macchina riesca a far girare giochi moderni o di qualità diversa da un retrogaming, stiamo sempre parlando di una macchina on una GPU APU AMD Bristol Ridge, e neanche estremizzata.
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Dopo grande campagna su IndieGoGo ora per Atari VCS inizia il periodo quello più difficile quello di non deludere le persone , promettendo cose che poi in realtà non ci saranno. Quello però che reputo interessante è il lato software. La macchina gira su un sistema operativo Linux personalizzato con architettura di base costrituita da «Atari Secure Hypevisor» e un Kernel Linux pesantemente modificato chiamato AtariOS. La cosa interessante è che il sistema permetterà l’avvio di altri sistemi operativi, come per esempio una distro Ubuntu. Il punto però che questo sarà possibile ma solamente collegando un HDD esterno che verrà rilevato in fase di boot e caricato sul dispositivo, non sarà possibile cancellare AtariOS e lasciare solo il sistema desiderato ma solamente fruirlo come «sistema alternativo». Questa separazione dei sistemi sottolinea Rob Wyatt responsabile del team di sviluppo, ha dei vantaggi come quello che se si vuole far partire il sistema principale basterà semplicemente riavviare la macchina.
La possibilità di eliminare il sistema operativo proprietario non c’è perché il bootloader non è ne un UBoot o GRUB, poiché la CPU è già in modalità protetta a 64bit dal codice di avvio proprietario. Se anche voi state morendo dalla voglia di averne una vi basterà andare su IndieGoGo e partecipare alla campagna con un prezzo di 329 dollari avrete la console con l’Atari Classic Joystick e il Modern Controller, il tutto con spedizione a partire dal luglio 2019. Personalmente spero di vedere alla Milano Gamesweek un prototipo funzionante almeno per placare la mia voglia di retrogaming.