Ed eccoci al settimo episodio di Martedì Retrò, l’appuntamento settimanale in cui analizziamo le vecchie glorie del passato ma anche i più grandi disastri che hanno segnato l’avanzare del mondo tecnologico e videoludico. Oggi parleremo di Ikaruga, uno dei giochi più difficili degli ultimi anni. Un titolo che non tutti conoscono, ma noto ai tanti appassionati del genere che ricorderanno bene la sua difficoltà.
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Ikaruga è uno sparatutto a scorrimento verticale, sviluppato dalla Treasure e distribuito nel 2001 su SEGA NAOMI per poi essere sviluppato anche per Dreamcast e GameCube, considerato anche il capitolo successivo di Radiant Silvergun 2 dal momento che all’inizio del gioco appare la scritta “Project RS2”. Ikagura è stato considerato il gioco più difficile degli ultimi anni, tanto che il suo grado di difficoltà è pari a 9/10, e spesso il passo tra difficile ed impossibile era breve se l’approccio al gioco non era adeguato. La difficoltà era dovuta alle meccaniche sofisticate del gioco abbinate ad un sistema di punteggio efficiente. Il gameplay di Ikaruga era incentrato soprattutto sul meccanismo della polarità, ovvero solo i colpi di polarità opposta riuscivano a farci risultare vincitori ed uccidevano l’avversario. Gli attacchi della stessa polarità potevano essere convertiti in energia, necessaria per utilizzare il laser automatico (arma speciale). La difficoltà era resa ancora maggiore nel momento in cui bisognava affrontare in contemporanea nemici di entrambe le polarità. La particolarità di questo sparattutto 2D stava nell’unicità della propria strategia di gioco: era impossibile riuscire a superare la sfida se lo si considerava come tutti gli altri giochi dello stesso genere.
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